L'importanza della contabilità in Thailandia
Una contabilità accurata e conforme è essenziale per le imprese che operano in Thailandia, in particolare per le società di proprietà straniera. Il quadro normativo del Paese, regolato principalmente dal Codice delle Entrate thailandese, dalla Legge sulla Contabilità B.E. 2543 e da altre normative locali, impone una rigorosa osservanza dei requisiti di rendicontazione finanziaria e di tassazione. Ciò garantisce trasparenza e responsabilità, soprattutto per le aziende che si muovono in un ambiente commerciale complesso.
Il sistema contabile thailandese è in gran parte allineato agli International Financial Reporting Standards (IFRS), ma incorpora anche specifici requisiti locali. Le società straniere devono essere consapevoli della necessità di mantenere i registri contabili in thailandese o di fornire una traduzione certificata. La mancata osservanza delle leggi contabili thailandesi può comportare sanzioni, tra cui multe e, nei casi più gravi, la reclusione.
Il ruolo di un esperto contabile è fondamentale per le imprese in Thailandia, soprattutto per quelle che gestiscono attività sia locali che internazionali. Un commercialista aiuta le aziende a conformarsi ai Thai Financial Reporting Standards (TFRS), a presentare bilanci accurati e a tenere sotto controllo le leggi fiscali. Ciò è particolarmente importante alla luce dell'evoluzione del panorama normativo e della necessità di garantire che le pratiche finanziarie non solo siano trasparenti, ma anche in linea con gli standard globali.
Lavorando con un commercialista esperto in Thailandia, le aziende possono gestire in modo efficiente i loro obblighi finanziari, ridurre al minimo i rischi e concentrarsi sulle loro attività principali.
Obblighi contabili fondamentali per le imprese in Thailandia
La gestione di un'impresa in Tailandia implica la stretta osservanza delle norme contabili e di rendicontazione del Paese. La comprensione di questi requisiti è essenziale per mantenere l'ordine legale e finanziario sia per le aziende locali che per quelle straniere. Di seguito una panoramica dei principali obblighi contabili che le imprese devono rispettare in Thailandia.
1. Contabilità e rendicontazione mensile
In Thailandia, le imprese sono tenute a presentare al Dipartimento delle Entrate relazioni finanziarie mensili e dichiarazioni IVA. Ciò include il mantenimento di registri accurati delle entrate e delle spese e la presentazione tempestiva delle dichiarazioni fiscali. Le dichiarazioni IVA sono generalmente presentate su base mensile e l'IVA è fissata al 7%.
Per le aziende, può essere necessario presentare mensilmente anche la ritenuta d'acconto (WHT), a seconda della natura delle transazioni commerciali. La tenuta di registri dettagliati e l'archiviazione della documentazione appropriata sono fondamentali per evitare sanzioni in caso di non conformità.
2. Bilancio di fine anno
Alla fine di ogni anno fiscale, le società in Thailandia devono preparare e presentare il bilancio annuale al Ministero del Commercio. Questo comprende uno stato patrimoniale, un conto economico e un rendiconto dei flussi di cassa, che devono essere verificati da un commercialista certificato in Thailandia. La scadenza per la presentazione è generalmente entro 150 giorni dalla fine dell'anno fiscale. Per la maggior parte delle aziende, l'anno fiscale termina il 31 dicembre, ma le imprese possono richiedere un periodo contabile alternativo previa approvazione del Dipartimento delle Entrate.
Il bilancio deve essere conforme ai Thai Financial Reporting Standards (TFRS), che sono in linea con i principi contabili internazionali.
3. Imposta sul reddito delle società (CIT)
L'imposta sul reddito delle società (CIT) in Thailandia è applicata sia alle società locali che a quelle straniere che conducono affari all'interno del Paese. L'aliquota CIT standard è del 20%, ma le imprese più piccole con reddito inferiore a 3 milioni di THB possono beneficiare di aliquote ridotte. La CIT viene calcolata in base ai profitti imponibili di un'azienda e le imprese devono presentare la dichiarazione CIT due volte l'anno:
- Rendita semestrale: Da pagare entro due mesi dalla chiusura del semestre, sulla base degli utili stimati.
- Dichiarazione annuale: Da presentare entro 150 giorni dalla chiusura dell'anno fiscale.
Garantire una presentazione accurata del CIT è fondamentale per evitare sanzioni, che possono includere maggiorazioni in caso di pagamento insufficiente o di presentazione tardiva.
4. Requisiti per l'audit
Le imprese in Thailandia, comprese le società a responsabilità limitata, le filiali estere e le joint venture, sono tenute per legge a sottoporre i propri bilanci a una revisione contabile da parte di un CPA abilitato. La revisione deve essere condotta annualmente e depositata presso il Ministero del Commercio. Le società pubbliche sono soggette a norme di revisione più severe rispetto alle entità private.
Per le aziende più piccole, le revisioni possono essere esentate se l'azienda soddisfa determinati criteri relativi al totale delle attività, ai ricavi e al capitale, ma per la maggior parte delle aziende le revisioni annuali rimangono obbligatorie. La mancata presentazione dei bilanci certificati entro i termini previsti può comportare multe o altre sanzioni legali.
Paghe e contributi sociali in Thailandia
La gestione delle buste paga e dei contributi previdenziali in Thailandia richiede una chiara comprensione delle normative del Paese, che sono state concepite per proteggere sia i dipendenti che i datori di lavoro. Di seguito una panoramica degli aspetti principali relativi ai servizi di busta paga, agli obblighi previdenziali e alla trattenuta dell'imposta sul reddito delle persone fisiche.
1. Servizi di busta paga
In Tailandia, i cicli di pagamento delle retribuzioni sono generalmente mensili e i pagamenti degli stipendi vengono effettuati alla fine di ogni mese. I datori di lavoro sono tenuti a garantire che tutti i processi retributivi siano conformi alle leggi sul lavoro thailandesi. Ciò include la tenuta di registri adeguati, l'emissione di buste paga e il pagamento tempestivo dei dipendenti.
I datori di lavoro devono inoltre trattenere l'imposta sul reddito e i contributi previdenziali direttamente dai salari dei dipendenti. Anche i benefit aggiuntivi, come i bonus o le commissioni, devono essere gestiti in conformità alle normative thailandesi. L'elaborazione delle buste paga spesso include il calcolo di questi importi e la loro accurata rappresentazione nelle buste paga.
Per le aziende straniere che operano in Thailandia, è importante stabilire un sistema di buste paga conforme che si integri con le normative locali. L'esternalizzazione dei servizi di payroll a esperti locali può garantire la conformità e l'accuratezza sia della valuta locale che dei requisiti legali.
2. Contributi di previdenza sociale
Il Fondo di previdenza sociale (SSF) della Thailandia prevede che sia i datori di lavoro che i dipendenti contribuiscano con una percentuale fissa dello stipendio mensile del dipendente. Il tasso di contribuzione sia per il datore di lavoro che per il dipendente è pari al 5% dello stipendio, fino a un tetto massimo di 750 THB al mese. I contributi devono essere presentati all'Ufficio di previdenza sociale entro il 15 del mese successivo.
I datori di lavoro devono registrare i propri dipendenti presso l'SSF entro 30 giorni dall'assunzione, assicurando che siano idonei a ricevere prestazioni di sicurezza sociale come la copertura sanitaria, i sussidi di disoccupazione e le pensioni. L'inosservanza può comportare sanzioni, quindi la registrazione e la presentazione dei contributi in tempo utile sono fondamentali.
Oltre all'SSF, i datori di lavoro possono contribuire al Workmen's Compensation Fund (WCF), che fornisce una copertura per gli infortuni sul lavoro. Il tasso di contribuzione al WCF varia dallo 0,2% all'1% a seconda del livello di rischio del settore.
3. Ritenuta dell'imposta sul reddito delle persone fisiche
In Thailandia vige un sistema di tassazione progressiva del reddito e i datori di lavoro sono tenuti a trattenere l'importo appropriato delle imposte dagli stipendi dei dipendenti. L'aliquota fiscale varia dallo 0% al 35%, a seconda della fascia di reddito del dipendente. I datori di lavoro devono presentare le dichiarazioni mensili delle ritenute al Dipartimento delle Entrate entro il 7 del mese successivo.
È fondamentale per le aziende calcolare e trattenere accuratamente le imposte in base alle aliquote applicabili e ai guadagni dei dipendenti. I datori di lavoro devono inoltre fornire ai dipendenti buste paga con il dettaglio delle trattenute effettuate, comprese le imposte sul reddito e i contributi previdenziali.
La corretta gestione di questi obblighi retributivi e previdenziali è essenziale per la conformità in Thailandia. I datori di lavoro possono trarre vantaggio dalla collaborazione con esperti locali per garantire che tutti gli aspetti dell'elaborazione delle buste paga, delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali siano gestiti in modo accurato e puntuale.
Gestione dell'IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) in Thailandia
Una gestione efficace dell'IVA è essenziale per le imprese che operano in Thailandia. Ecco una panoramica della registrazione IVA, delle aliquote IVA e dei requisiti di registrazione per le imprese che operano nel Paese.
1. Registrazione IVA
In Thailandia, la registrazione dell'IVA è obbligatoria per tutte le imprese con un fatturato annuo superiore a 1,8 milioni di THB. Questa soglia si applica alla maggior parte dei settori e garantisce che le imprese rispettino le leggi fiscali raccogliendo e versando l'IVA al governo. Le imprese che non soddisfano questa soglia possono comunque registrarsi volontariamente per beneficiare di crediti IVA su acquisti e altre transazioni. La procedura di registrazione IVA prevede la presentazione di una serie di documenti, tra cui la prova della registrazione dell'azienda, presso il Dipartimento delle Entrate.
2. Aliquote IVA
La Thailandia applica un'aliquota IVA del 7%, inferiore a quella standard del 10%. L'aliquota del 7% è stata prorogata fino al 30 settembre 2024, dopodiché il governo potrebbe tornare all'aliquota più alta, a meno che non vengano approvate ulteriori proroghe. Alcuni beni e servizi, come le esportazioni e i trasporti internazionali, beneficiano di un'aliquota IVA dello 0%, mentre altri, tra cui la sanità e l'istruzione, sono completamente esenti da IVA. Possono essere applicate anche aliquote speciali o esenzioni a seconda del settore di attività.
3. Archiviazione IVA
La dichiarazione IVA deve essere presentata mensilmente, con scadenza il 15 del mese successivo. Le imprese devono presentare il modulo IVA 30 all'ufficio locale delle Entrate ed effettuare i relativi pagamenti. La Thailandia offre anche opzioni di deposito elettronico per semplificare il processo, soprattutto per le imprese che gestiscono più sedi. La mancata conformità, come i ritardi nella presentazione o nei pagamenti, può comportare sanzioni, quindi è fondamentale rispettare le scadenze.
La comprensione di questi aspetti chiave della gestione dell'IVA aiuta le aziende a rimanere conformi e a evitare costose sanzioni.
Imposta sul reddito delle società (CIT) e ritenuta alla fonte in Thailandia
1. Aliquote dell'imposta sul reddito delle società (CIT)
In Tailandia, l'imposta sul reddito delle società (CIT) viene riscossa sugli utili netti di una società. L'aliquota CIT varia in base alle dimensioni e agli utili dell'azienda:
- Per la maggior parte delle imprese, l'aliquota CIT standard è del 20%.
- Le piccole e medie imprese (PMI) beneficiano di aliquote ridotte:
- I profitti fino a 300.000 THB sono esenti da imposte.
- I profitti tra 300.001 e 3 milioni di THB sono tassati al 15%.
- I profitti superiori a 3 milioni di THB sono tassati al 20%.
Queste aliquote progressive sono state concepite per sostenere la crescita delle imprese più piccole e fornire agevolazioni alle startup e alle PMI, il che è fondamentale per promuovere un ambiente economico competitivo in Thailandia.
2. Incentivos fiscales
La Thailandia offre una serie di incentivi fiscali, in particolare per le imprese che fanno parte delle industrie promosse dal Board of Investment (BOI). Questi incentivi includono:
- Esenzioni dall'imposta sul reddito delle società: Le aziende di alcuni settori, come quelle coinvolte nella tecnologia avanzata, nella R&S e nello sviluppo di infrastrutture, possono ricevere esenzioni dall'imposta sul reddito delle società per un massimo di 8 anni.
- Riduzioni CIT: Dopo le vacanze fiscali, alcune aziende possono beneficiare di riduzioni del 50% del costo del denaro per un ulteriore periodo fino a 5 anni, a seconda delle loro attività.
- Ulteriori deduzioni: Le aziende possono richiedere una detrazione del 200% per i costi di ricerca e sviluppo, per le spese di formazione professionale e per i contributi a strutture per persone con disabilità.
Questi incentivi fiscali hanno lo scopo di attirare gli investimenti stranieri e di sostenere le industrie che contribuiscono alla crescita tecnologica e infrastrutturale della Thailandia.
3. Ritenuta d'acconto (WHT)
La Thailandia impone anche una ritenuta alla fonte (WHT) su alcuni tipi di reddito, come dividendi, royalties e commissioni di servizio. Le aliquote applicabili sono diverse per le entità nazionali e straniere:
- Dividendi: La WHT sui dividendi è del 10% sia per le società nazionali che per quelle estere.
- Interessi e royalties: questi pagamenti sono soggetti a una WHT del 15%, applicata ai beneficiari stranieri che non svolgono attività commerciali in Thailandia.
- Commissioni di servizio: anche i pagamenti di servizi a società non residenti sono tassati con una WHT del 15%, mentre i fornitori di servizi locali possono avere aliquote più basse.
Questi obblighi di ritenuta d'acconto sono fondamentali per le imprese che effettuano pagamenti a soggetti sia nazionali che esteri. L'osservanza di queste regole garantisce il regolare svolgimento delle operazioni ed evita potenziali sanzioni da parte del Dipartimento delle Entrate thailandese.
Comprendendo e sfruttando il sistema fiscale tailandese, le imprese possono garantire la conformità e ottimizzare gli obblighi fiscali grazie agli incentivi disponibili.
Conformità e rendicontazione per gli amministratori non residenti e non thailandesi
Responsabilità del direttore
Gli amministratori in Thailandia, sia residenti che non residenti, hanno diverse responsabilità fondamentali. Devono garantire che la società sia conforme alle leggi thailandesi, comprese le normative contabili e fiscali. Gli amministratori sono tenuti ad agire con diligenza e in buona fede, gestendo gli affari della società secondo i requisiti del Codice civile e commerciale thailandese. Ciò include il corretto deposito dei bilanci, il mantenimento di registri contabili accurati e l'assicurazione che tutti gli obblighi fiscali siano rispettati in tempo. L'inosservanza può comportare sanzioni e gli amministratori possono essere ritenuti personalmente responsabili per alcune violazioni, in particolare quelle relative alla governance aziendale o al mancato pagamento delle imposte.
Sfide per i non residenti
Gli amministratori non residenti in Thailandia devono affrontare sfide uniche. Una delle principali complessità consiste nel garantire la conformità alle normative fiscali thailandesi, in particolare nella gestione delle questioni fiscali transfrontaliere. Gli amministratori non residenti possono incorrere in una doppia imposizione se sono soggetti a tassazione anche nel loro Paese d'origine. La Thailandia ha stipulato trattati fiscali con molti Paesi per mitigare la doppia imposizione, ma il processo può essere comunque complesso. Inoltre, gli amministratori non residenti devono assicurarsi di essere pienamente consapevoli delle modifiche normative thailandesi, che possono influire sugli obblighi fiscali e sulla governance aziendale.
Ruolo di un amministratore designato
Molte imprese di proprietà straniera in Thailandia nominano amministratori designati per soddisfare i requisiti di proprietà e residenza locali. Tuttavia, è importante notare che l'utilizzo di amministratori designati in modo improprio, solo per aggirare le restrizioni legali, può essere illegale secondo la legge thailandese. Gli amministratori, siano essi locali o stranieri, devono partecipare attivamente alla gestione della società. L'inosservanza di questa normativa potrebbe portare a conseguenze legali significative. Le società che utilizzano amministratori designati devono assicurarsi che la struttura sia pienamente conforme alle normative thailandesi, comprese quelle stabilite dal Foreign Business Act, per evitare complicazioni legali.
Visto e permesso di lavoro per i direttori stranieri
I direttori stranieri devono anche districarsi nel sistema dei visti e dei permessi di lavoro thailandesi. È necessario un visto non immigrante "B" valido, seguito da una richiesta di permesso di lavoro. Questi permessi consentono agli amministratori stranieri di lavorare e gestire legalmente la società in Thailandia. Gli amministratori sprovvisti di un regolare permesso di lavoro possono incorrere in sanzioni pecuniarie o addirittura in una pena detentiva. Inoltre, la società deve mantenere un certo rapporto tra dipendenti thailandesi e stranieri (in genere 4:1) per garantire la conformità con le norme sul permesso di lavoro. Alcuni recenti aggiornamenti hanno alleggerito i requisiti del permesso di lavoro per i direttori di società in possesso di una licenza commerciale straniera (Foreign Business License, FBL), ma la navigazione in questi quadri giuridici richiede un'accurata attenzione ai dettagli.
La collaborazione con esperti che conoscono il panorama normativo della Thailandia può aiutare gli amministratori non residenti a garantire la piena conformità e a evitare potenziali rischi legali.
Contabilità e tassazione delle imprese straniere in Thailandia
L'attività di un'azienda straniera in Thailandia comporta specifici obblighi contabili e fiscali. Se state costituendo una società o una filiale nel Paese, comprendere questi requisiti è fondamentale per rimanere in regola con le leggi locali. Ecco una panoramica dettagliata degli aspetti principali:
1. Requisiti per la licenza commerciale estera
Le imprese straniere che intendono operare in Tailandia devono ottenere una licenza commerciale straniera (FBL) ai sensi della legge sulle imprese straniere (FBA). Questa licenza consente di svolgere attività tipicamente riservate ai cittadini thailandesi. L'FBL ha implicazioni contabili significative, in quanto le società con questa licenza sono tenute ad aderire agli standard contabili thailandesi e devono presentare annualmente un bilancio certificato.
Per quanto riguarda la tassazione, le imprese straniere possono trovarsi di fronte a diverse aliquote o incentivi fiscali a seconda delle loro attività e del loro settore. Ad esempio, le imprese promosse dal Board of Investment (BOI) possono beneficiare di riduzioni fiscali. Le aziende che non hanno ottenuto una promozione dal BOI, tuttavia, devono attenersi alla normale aliquota dell'imposta sul reddito delle società (CIT), che è pari al 20% per la maggior parte delle imprese in Thailandia.
2. Trattati fiscali
La Thailandia ha stipulato accordi di doppia imposizione (DTA) con oltre 60 Paesi per evitare che le imprese straniere siano tassate due volte sullo stesso reddito. Queste convenzioni fiscali offrono vantaggi significativi, soprattutto per quanto riguarda le ritenute fiscali su dividendi, interessi e royalties. Ad esempio, le aliquote della ritenuta d'acconto sui dividendi per le società non residenti possono essere significativamente ridotte nell'ambito di una CDI, rispetto alle aliquote standard.
Per le imprese strutturate in base a questi trattati, è necessaria un'attenta pianificazione per massimizzare l'efficienza fiscale. La comprensione dei termini di questi accordi è fondamentale, soprattutto per evitare la doppia imposizione sui profitti generati in Thailandia e rimpatriati nel Paese d'origine.
3. Contabilità delle succursali e degli uffici di rappresentanza
Le filiali, le consociate e gli uffici di rappresentanza stranieri in Thailandia hanno requisiti contabili specifici. Le filiali di società straniere sono generalmente tassate solo sul reddito generato in Thailandia, mentre le società controllate sono considerate entità thailandesi e tassate sul loro reddito mondiale. Entrambi i tipi di entità sono tenuti a seguire i Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) thailandesi e a presentare annualmente un bilancio certificato.
Gli uffici di rappresentanza, invece, non possono generare reddito in Thailandia e si dedicano principalmente ad attività non generatrici di reddito, come le ricerche di mercato o l'assistenza ai clienti. In quanto tali, non hanno bisogno di registrarsi per l'imposta sul reddito delle società, ma devono comunque presentare relazioni finanziarie per garantire la conformità alle leggi locali.
In conclusione, per destreggiarsi nella complessità del panorama contabile e fiscale della Thailandia come impresa straniera è necessaria una conoscenza approfondita del quadro giuridico. La corretta gestione dei requisiti FBL, l'utilizzo dei trattati fiscali e la comprensione degli standard contabili per le varie strutture aziendali possono garantire che la vostra azienda rimanga conforme e finanziariamente efficiente nel mercato in crescita della Thailandia.
Sostegno alle imprese e alle start-up internazionali in Thailandia
Quando si stabilisce e si gestisce un'attività in Thailandia, le aziende e le startup internazionali devono affrontare una serie di sfide uniche in materia di contabilità e conformità. Ecco come possiamo assistervi in queste aree chiave:
1. Contabilità per le nuove imprese in Thailandia
La creazione di sistemi contabili conformi alle normative thailandesi è fondamentale per le nuove imprese. È necessario seguire i TFRS (Thai Financial Reporting Standards) e per le piccole imprese è applicabile il Thai Accounting Standard for Non-Publicly Accountable Entities (NPAEs). Assicurarsi che le registrazioni contabili siano mantenute correttamente fin dal primo giorno è importante per evitare futuri problemi di conformità. Per le nuove imprese, offriamo indicazioni su:
- Impostazione dei libri contabili: Secondo la legge tailandese sulla contabilità, le imprese sono tenute a tenere libri contabili che includono registrazioni quali bilanci, conti economici e transazioni finanziarie per almeno cinque anni.
- Revisioni annuali: anche per le società private, le revisioni finanziarie annuali sono obbligatorie e il nostro studio assicura che i vostri libri contabili siano conformi agli standard di revisione thailandesi, garantendo un processo agevole per la vostra rendicontazione annuale.
Con la nostra assistenza, le nuove imprese possono stabilire i sistemi di contabilità adeguati al loro settore e alle loro esigenze operative, garantendo al contempo la piena conformità alla legge tailandese fin dall'inizio.
2. Conformità in corso
Le leggi thailandesi in materia fiscale e contabile sono dettagliate e richiedono un'attenzione particolare durante tutto l'anno. I principali elementi di conformità includono:
- Dichiarazione dei redditi societari: Le società in Thailandia devono presentare una dichiarazione annuale dell'imposta sul reddito delle società. Il sistema fiscale tailandese di autovalutazione richiede precisione e tempestività nella presentazione per evitare sanzioni. Ci assicuriamo che la vostra azienda rispetti tutte le scadenze fiscali e fornisca una documentazione adeguata per le deduzioni e i crediti fiscali.
- Registrazione IVA: le imprese in Thailandia devono registrarsi per l'IVA e presentare regolari dichiarazioni IVA (mensili o trimestrali) in base al fatturato. Questo processo può essere complicato per le aziende straniere, soprattutto quando si tratta di transazioni transfrontaliere. I nostri esperti semplificano gli adempimenti IVA, gestendo le registrazioni e i depositi per vostro conto.
- Contributi sociali e buste paga: Per le imprese con dipendenti, la gestione dei libri paga e dei contributi sociali è fondamentale. La legge thailandese impone ai datori di lavoro di registrare i dipendenti presso il Fondo di previdenza sociale e di comunicare regolarmente alle autorità le informazioni sui salari. Garantiamo che i vostri processi di payroll siano conformi ed efficienti.
Il nostro team garantisce un monitoraggio continuo dello stato di conformità della vostra azienda, assicurando il rispetto delle scadenze e l'accuratezza di tutti i rapporti finanziari e delle dichiarazioni fiscali, contribuendo a evitare costose sanzioni.
3. Soluzioni contabili transfrontaliere
Per le aziende che operano in più giurisdizioni, compresa la Thailandia, la gestione della contabilità transfrontaliera può essere complessa. Le strategie contabili e fiscali centralizzate sono fondamentali per semplificare il reporting finanziario e ridurre al minimo le sfide operative. Offriamo soluzioni per:
- Consolidamento dei bilanci: Le aziende straniere possono beneficiare di una contabilità centralizzata che consolida i dati finanziari in più giurisdizioni, rispettando sia gli standard TFRS thailandesi sia gli standard internazionali come gli IFRS. In questo modo si garantisce una rendicontazione coerente in tutte le operazioni globali.
- Ottimizzazione fiscale: Forniamo assistenza nella pianificazione fiscale transfrontaliera per ridurre al minimo le passività fiscali in diversi Paesi, garantendo al contempo la piena conformità alle leggi fiscali thailandesi. Ciò è particolarmente importante per le società straniere che desiderano trarre vantaggio dai trattati fiscali ed evitare la doppia imposizione.
Sfruttando la nostra esperienza, le aziende internazionali possono assicurarsi di soddisfare tutti i requisiti locali, semplificando al contempo le operazioni transfrontaliere.